Da qualche anno il 14 febbraio non rappresenta esclusivamente la festa degli innamorati, ma anche la Giornata mondiale di sensibilizzazione sulle Cardiopatie Congenite, perché il cuore non è soltanto simbolo di amore, ma è prima di tutto simbolo di vita. Le cardiopatie congenite (Congenital Heart Defects – CHD) sono patologie strutturali o elettriche del cuore e dei grandi vasi causate da un’alterazione del loro normale sviluppo durante la fase embrionale e, nella maggior parte dei casi, diagnosticate in età prenatale.

Ogni anno, nel mondo, i bambini affetti da CHD sono 8 ogni 1000 nati. In Italia si registrano 3500 nuovi casi all’anno, il 90% dei quali, attraverso la correzione del difetto cardiaco, hanno la possibilità di raggiungere l’età adulta con una buona qualità di vita sia grazie alla tempestività della diagnosi in epoca prenatale sia grazie ai progressi delle tecniche cardiologiche e cardiochirurgiche. Per poter affrontare le precoci scelte e l’iter terapeutico che esse comportano, i genitori e, successivamente, il paziente necessitano anche di essere supportati psicologicamente al fine di essere messi nelle condizioni di poter comprendere, elaborare e accettare la malattia, affinché essa non venga vissuta come un ostacolo insormontabile o addirittura una condanna, ma possa integrarsi nella loro vita costituendone una parte e non il fulcro attorno al quale ruota tutto il resto.

Ogni giorno l’obiettivo dell’équipe multidisciplinare di professionisti che si occupano di cardiopatie congenite, pertanto, è quello di favorire il benessere fisico e psicologico del paziente con CHD e della sua famiglia al fine di migliorarne la qualità e l’aspettativa di vita e, dunque, di rendere tangibile e diffondere il messaggio: nascere, vivere e crescere con una cardiopatia congenita si può. Grazie agli enormi progressi nella cura delle cardiopatie congenite oltre il 90% dei bambini diviene adulto (Guch) e, in molti casi, anziano. Per tale motivo è fondamentale offrire ai pazienti adulti affetti da cardiopatia congenita una continuità di cure cardiologiche e cardiochirurgiche, tutte disponibili presso le Unità Operative di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona, da sempre all’avanguardia anche nel campo del trattamento dei pazienti Guch.

 

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